Diritti umani e miseria in Italia

E’ stato presentato il 27 giugno 2012, presso la sede della Federazione Nazionale della Stampa Italiana a Roma, il secondo rapporto di monitorraggio delle Organizzazioni Non Governativi e Associazioni del Comitato per la Promozione e Protezione dei Diritti Umani, di cui il Movimento fa parte sin della sua nascita nel 2002.

Nel rapporto intitolato “L’Italia a due anni dalle Raccomdandazioni del Consiglio per i Diritti Umani”, il contributo del Movimento si è manifestato attraverso un paragrafo dedicato alla Discriminazione dei gruppi vulnerabili.

“Pur se non richiamate esplicitamente nelle racomandazioni del Consiglio Diritti Umani, le popolazioni che vivono nella precarietà economica e sociale (miseria), rappresantano oggi uno tra i gruppi di persone classificati come “vulnerabili”. L’accumulo di precarietà conduce le donne e gli uomini che ne sono vittime all’esclusione sociale.

Nonostante più testi internazionali facciano esplicitamente riferimento alla discriminazione basata sull’origine sociale o sulla fortuna (1), questo tipo di discriminazione non è in realtà trattato con la dovuta attenzione nel nostro paese. Molto interessante è l’allargamento del concetto di discriminazione che, recentemente, si è manifestato sia in Francia -attraverso il lavori della Halde (2), che ha accettato di intraprendere uno studio sulla povertà come fattore discriminante – sia in Gran Bretagna, dove si è sviluppato e affermato il concetto di “Povertyism” (3), per denunciare i comportamenti anti-poveri che tendono a multiplicarsi e ad accentuare il fenomeno discriminatorio.

Nel corso della Conferenza Stampa, il rappresentante del Movimento ha sottolineato l’importanza della prossima adozione dal Consiglio Diritti Umani dell’ONU, delle linee guida su «Povertà estrema e diritti umani: i diritti del povero» (Draft Guiding Principles «Extreme Poverty and Human Rights: The Rights of the Poor)

 

(1) Art. 26 del Patto Internazionale sui diritti civili e politici; Art. 14 della Convenzione Europea Diritti dell’Uomo.

(2) Haute Autorité de lutte contre les discriminations et pour l’égalité. Nel maggio 2011, la Halde, raccomandando di integrare il criterio di indirizzo nella legislazione anti-discriminazione, ha «regretté que le critère de l’origine sociale n’apparaisse pas dans le dispositif national de lutte contre les discriminations» ed ha raccomandato al Governo francese di «mener une réflexion sur l’intégration du critère de l’origine sociale dans la liste des critères prohibés et sur les modalités de prise en compte des préjugés et stéréotypes dont souffrent les personnes en situation précaire».

(3) http://www.jrf.org.uk/publications/poverty-uk-denial-peoples-human-rights . Is poverty in the UK a denial of people’s human rights? Damian Killeen 17 January 2008

Per saperne di più, consultate www.comitatodirittiumani.net