Cosa significa ATD?

Agire   Tutti   per   la   Dignità…

ATD Quarto Mondo… il nome del nostro Movimento ci è familiare. Ma queste tre lettere che cosa significano essenzialmente?

Con le famiglie dei senza tetto di Noisy-le-Grand, Joseph Wresinski viveva una situazione inaccettabile provocata dalla miseria. Che cosa poteva fare: ribellarsi o affondare con loro? Da questo interrogativo nasceva l’idea di creare una associazione (1). Era il 1957. Occorreva mettersi assieme per dare forza a tutte le iniziative che le famiglie del Campo mettevano in atto per resistere alla miseria quotidiana. Era necessaria una associazione per poter cambiare le cose.

E’ con gli uomini e le donne del Campo che è stata fondata la prima associazione con il nome di “Gruppo d’azione e di cultura”.

Ma le autorità rifiutarono il loro consenso, perché alcuni membri del comitato promotore erano stati in prigione, altri avevano perso il diritto di voto. Joseph Wresinski si rivolse allora ad un amico protestante per fondare una nuova associazione. L’amico volle chiamarla “Aide à toute détresse” (Aiuto ad ogni povertà). La proposta venne accettata dalle famiglie del campo e il nome ATD è rimasto.

In seguito, le parole “Quarto Mondo” si sono aggiunte. Un motto che forse oggi, nel linguaggio comune, ha perso il suo forte significato originale; parole che designano un popolo che si è forgiato una identità collettiva nel rifiuto della grande povertà. Popolo di chi vive nella grande povertà che include anche coloro che si uniscono alla lotta contro la miseria e per la dignità di ognuno.

Oggi, il Movimento ATD Quarto Mondo è presente nei cinque continenti. Il significato storico delle tre lettere ATD, non rende ben conto delle sue origini e dei suoi obiettivi. In Gran Bretagna il Movimento ha scelto queste parole: “All Together for Dignity”. L’ultimo consiglio di amministrazione del Movimento internazionale ha ratificato questo cambiamento che, in francese, si traduce in “Agir Tous pour la Dignité “ e in italiano “Agire Tutti per la Dignità”.

(1)  v. P. Joseph Wresinski “I poveri sono la Chiesa” pagg.137-152
estratto dall’editoriale di Régis De Muylder, in “Partenaire” n°64, settembre / ottobre ’09, Bruxelles, Belgio.