Che cosa significa la parola “Quarto Mondo ?

Da quando Padre Joseph ha raggiunto nel 56 le famiglie povere del campo di Noisy-le-Grand, egli aveva la convinzione di trovarsi di fronte a un “popolo”, il suo popolo: il popolo della miseria. Non si trattava di casi isolati, i cosiddetti “casi sociali”, ma di una popolazione con una sua propria storia e una esperienza particolare. Alcuni sociologi,tra i quali Karl Marx e i suoi discepoli,avevano identificato questa popolazione, diversa della classa operaia, chiamandola “lumpenproletariat”. Una brutta parola per una “brutta” popolazione delle quale bisognava diffidarsi. Gli operatori sociali e le amministrazioni parlavano di famiglie disagiate, socialmente inadatte, e qualche volta di “famiglie lorde”.Negli Stati Uniti, si parlava dell’underclass. Anche la parola “sottoproletariato”, più neutrale,meno peggiorativa, non poteva per niente suonare bene e essere alzata come una bandiera.

La scoperta casuale nel 69 dei “Cahiers du Quatrième Ordre”, l’ordine sacro dei poveri, degli indigenti, degli infortunati, pubblicati nell’aprile 1789 da Louis Dufourny de Villiers, per chiedere la rappresentazione di questa povera gente ai Stati Generali convocati dal Re Louis XVI, ha offerto al Padre Joseph e a suo popolo il nome dignitoso e la bandiera che cercavano da tempo.

Anche in Italia, questa storia non è sconosciuta: il Quarto Stato è il titolo dato nel 1901 dal pittore Pelizza da Volpedo a un suo capolavoro oggi esposto nel Museo del 900 a Milano. Pelizza, dopo l’aver intitolato “Il camino dei lavoratori” ne cambi il titolo, dopo la lettura della Storia socialista della Rivoluzione francese scritta da Jean Jaurès.

Per le famiglie che vivono nella povertà e che si ritrovano nel Movimento ATD, la parola Quarto Mondo è diventata una bandiera. Cosi diceva una signora: “ Prima di conoscervi ero nella miseria, ma nel anno X, sono entrato nel Quarto Mondo”.