Questi poveri che interrogano la Chiesa

La  questione dei poveri non  cessa di  attraversare la Chiesa. Numerosi cristiani sono impegnati al loro  fianco, le comunità parlano di loro,  pregano per loro,  ma i poveri non aspettano forse altro dalla Chiesa? Le loro  domande sul senso e il  significato di Dio  e della loro  vita, la percezione che hanno della Chiesa, possono lasciare indifferenti le  comunità cristiane?  Come dare alle persone che vengono dalla grande povertà il posto che spetta loro? Stabilitasi nella diocesi di Lione, la comunità del Sappel propone uno spazio di parola a donne e uomini,  cristiani,  straziati dalla vita. Gli  ateliers di  creazione –  scrittura, pittura,  serigrafia –  e le pause spirituali  –  tempi  di perdono, catechesi, celebrazioni eucaristiche –  proposti  dalla comunità fanno sgorgare davvero una fraternità e una dignità  spesso dimenticate. Danno  all’esistenza di  queste persone una dimensione nuova  in  cui  l’arte  e la preghiera trovano  un’espressione commovente e bella. Le condivisioni attorno  alla Parola di Dio  sono momenti straordinari, in cui malgrado le ferite e le sofferenze i poveri ritrovano  forza e coraggio per proseguire la loro strada.
Dominique  Paturle racconta qui  un’esperienza fondamentale che non vuole restare marginale. La  sua opera invita le comunità cristiane a porre i poveri nel cuore della loro vita, a immagine di Cristo che ne ha fatto la sua priorità.

Dominique  Paturle  è sposato e padre di  tre figli.  Dopo studi di  scienze economiche e un’esperienza professionale in  una grande impresa, fa  parte per molti  anni  del Movimento ATD  Quarto Mondo  come volontario. Per rispondere alla richiesta spirituale delle famiglie del-Quarto Mondo,  nel  1989 fonda  con altre persone la comunità del Sappel
(Ain, Francia). È diacono permanente per la comunità nella diocesi di Lione.

Jaca Book, Già e non ancora, aprile 2008, Milano.
14 euro.

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