Micol Bonapace l’impegnata…

A 26 anni, la giovane italiana scopre con entusiasmo il volontariato ad ATD Quarto Mondo. Itinerario, da Torino a Montreuil.

È sorridente, gioiosa, dinamica…Tuttavia non vi ingannate: Micol Bonapace sa anche dare duri colpi. Fa boxe francese due volte la settimana. Ha scoperto questo sport in Birmania, al tempo di una missione umanitaria. Lì, praticava la box birmana detta “piedi – pugni”, nella quale tutti i pugni, o quasi, sono permessi – di ginocchio, di gomito, di testa…

“Con la boxe francese, non picchi, non fai male, è quasi una danza”, dice.

Micol è al primo anno di scoperta del volontariato ad ATD Quarto Mondo. A settembre 2015, la sua prima missione è stata, con altri tre giovani volontari, d’inviare del materiale ai gruppi locali di ATD Quarto Mondo per preparare il 17 ottobre, Giorno del rifiuto della miseria.

L’ho trovato noioso all’inizio, ma in effetti è stato un bel momento, di formazione, e ci ha uniti”.

Oggi, con Jennifer, ugualmente alla scoperta, Micol è incaricata di rilanciare la gioventù dinamica del Movimento. Un compito che ha preso come un corpo a corpo, sempre curiosa di scoprire ed apprendere.

 

FAMIGLIA IMPEGNATA

Micol è nata a Torino, grande città industriale del nord d’Italia, luogo di fermento politico. I suoi genitori, separati molto presto, erano militanti ciascuno a suo modo.

Suo padre è professore di filosofia e storia. Scrive anche dei libri e ne ha dedicato uno a Srebrenica, la città martire della Bosnia – Erzegovina. In piena guerra, nel luglio 1995, gli Occidentali la consegnarono alle truppe serbe che massacrarono più di 8000 uomini.

Micol ammette di non aver letto il libro. Le sembra di conoscerlo già, a forza di sentire il padre parlarne, raccontare dei suoi soggiorni. “All’epoca cominciava il regno di Berlusconi”, aggiunge con l’aria abbattuta. Un’infanzia all’ombra del conflitto balcanico e della corruzione del Cavaliere.

Sua madre, oggi in pensione, lavorava in Fiat, il gigante dell’automobile. Militante sindacale, ha sempre rifiutato di diventare dirigente ed è rimasta un’impiegata. “Mia madre ha partecipato a tutte le lotte sindacali”, sottolinea Micol.

 

 

SCIENZE POLITICHE

Non è sorprendente che Micol scelga, come facoltà, scienze politiche. Nell’ambito del programma di scambio studentesco Erasmus, va per un anno all’IEP (Istituto degli studi politici) a Aix-en-Provence. “Ma non mi è piaciuto per niente. Ho sofferto per l’ambiente, mi sono resa conto che Scienze Politiche non era il luogo dove aver voglia di far muovere le cose. Al contrario”. Più tardi andrà all’università di Lille, che le si addice molto di più.

All’ultimo anno del Master sulla Cooperazione internazionale, cerca uno stage. Ne scova uno all’ATD Quarto Mondo. Da aprile ad ottobre 2014, lavora nel Polo amministrativo, finanziario ed etico internazionale a Pierrelaye (Val d’Oise). Allo stesso tempo, la Micol attiva non resta con le braccia incrociate e prosegue la sua scoperta del Movimento. Fa la volontaria alla biblioteca di strada del 20esimo “arrondissement” a Parigi. Nell’estate del 2014, partecipa al Festival delle arti e del sapere di Angers, poi ad un seminario europeo in Italia. È lì che incontra Damien, un volontario dell’ATD Quarto Mondo. Una storia che dura – hanno deciso di andare a vivere insieme.

 

LA SCELTA DI ATD QUARTO MONDO

Avevo voglia di stare sul campo”: alla fine del 2014, Micol parte per la Birmania con un’associazione umanitaria. Torna nove mesi dopo, convinta del fatto che non era ciò che cercava. E decide di unirsi ad ATD Quarto Mondo con cui ha mantenuto i contatti.

Avevo voglia di esserci al 100%, spiega, ne avevo abbastanza dei piccoli progetti specifici della durata di un anno. Ero andata in Tanzania ad avviare una sartoria. Ma esiste sempre un legame di dipendenza. Ad ATD, non si crea un bene o un servizio, si porta avanti un modo di fare con delle persone, si cerca di stabilire dei rapporti di uguaglianza. Questo approccio a lungo termine, è necessario per fare un vero lavoro”.

La Micol volontaria, che frequenta luoghi alternativi dove si discute del cattivo andamento del mondo, apprezza anche la dimensione del pensiero. “È una ricchezza, dice, altrove la gente non si prende il tempo per riflettere. Qui ci chiedono di scrivere molto, di giudicare obbiettivamente.”

La Micol contestataria, che manifesta contro lo stato di urgenza, ama sentirsi disorientata.

“Mi pongo più domande oggi e non ho le risposte, avanzo e a volte mi sento perduta. Questa possibilità d’interrogarsi, fa diventare grandi”.

Al termine della sua formazione, partirà senza dubbio con Damien per una missione all’estero. “Non sarà una vita da nababbi ma una vita sobria e coerente”, dice. “Non è un esperimento che faccio, parto per una lunga esperienza con ATD Quarto Mondo, aderisco completamente al modo di fare”, aggiunge.

 

Véronique Soulé

(traduzione dal francese: Cecilia Maffei)

 

 

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